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domenica 13 settembre 2015

LA DAMA VELATA


A cavallo tra '800 e '900 si narrava che nel Parco Scipione proprio davanti al Castello Sforzesco di Milano, di notte si aggirasse il fantasma della Dama Velata. 




I primi racconti del fantasma che aleggiava nel Parco, in particolare nelle sere nebbiose d’inverno, iniziarono a circolare in città sul finire dell'Ottocento quando il Parco sorse là dove una volta si trovava il "barcho" ducale visconteo. 





Le testimonianze di coloro che avevano visto il fantasma si diffusero rapidamente per le vie della città ed erano tutti molto simili. Si narrava infatti che nelle sere di nebbia quando il Parco era ormai deserto, a chi lo attraversava per tornare a casa poteva capitare di sentire prima profumo di violette e pochi istanti dopo appariva in lontananza una figura di donna dai contorni indistinti che cominciava rapidamente ad avvicinarsi al malcapitato. Più si avvicinava e meglio si notavano il suo lungo vestito nero e il velo nero che le copriva il volto
Mentre camminava con passo elegante si poteva intuire che si trattasse di una donna bellissima e una volta fermatasi a poca distanza dal volto dell'uomo ormai da lei ipnotizzato, la dama gli porgeva la sua mano gelida, se questi la raccoglieva veniva da lei trascinato nella nebbia per i sentieri nascosti del Parco fino al cancello di una grande villa. Il volto velato della Dama lasciava trapelare una profonda tristezza mentre con la grossa chiave arrugginita apriva il cancello. 





All'interno della villa l’uomo poteva notare che vi erano numerose candele ad illuminare le pareti listate a lutto mentre con la Dama in nero attraversava sale con marmi e stucchi fino a raggiungere un grande salone dal quale proveniva una musica innaturale. Qui, mentre in un angolo del salone l'orchestra suonava, la Dama trascinava il suo accompagnatore in un vortice di danze sino a renderlo in balia del suo volere. Dopo ore di balli, la Dama accompagnava l'uomo in un letto a baldacchino, dove lei si spogliava mostrando il suo corpo bellissimo senza mai svelare il suo volto. I due giacevano insieme e solo dopo l'uomo trovava il coraggio di alzare quel velo che la donna fino ad allora non si era mai tolta scoprendo con terrore un teschio con le orbite vuote che lo fissano negli occhi. Tale tremenda scoperta faceva fuggire tutti gli uomini dalla Dama Velata che non cercava mai di trattenerli sapendo che sarebbero comunque tornati a cercarla. 



Si narrava che tutti gli uomini vittime della Dama Velata conoscevano un amore così forte  che perdevano il senno sino a portarli alla pazzia, trascorrevano infatti il resto della loro vita cercando di ritrovare quella grande villa dove avevano ballato con lei. 



La vicenda all’epoca ebbe un’eco tale che si decise di battere a tappeto il Parco alla ricerca della Dama Velata e della sua villa. Qualcuno addirittura credette d’averla trovata: una grande villa, oggi scomparsa, che sorgeva all'incrocio con via Paleocapa per far posto agli alberi del Parco.

mercoledì 12 giugno 2013

L'ATTIMO FUGGENTE





Ve lo ricordate?
Film bellissimo!

Ho scoperto per caso
navigando in internet

l'esistenza dei Parchi Letterari.
Luoghi che hanno ispirato

poeti e scrittori.
Ora li possiamo "vivere"

ripercorrendo emozioni, sensazioni
declamando i versi e le letture

delle loro opere
alla maniera 

della Setta dei Poeti Estinti
anche noi diventiamo protagonisti.



Gli eventi letterari si potrebbero organizzare volendo alla maniera delle "Invasioni Digitali".


Siti consigliati:

Parchi Letterari


mercoledì 24 aprile 2013

PADOVA E IL SUO ORTO BOTANICO


A Padova di monumenti da visitare ce n'è. Si ha solo l'imbarazzo della scelta.

Vi racconto la storia dell' Orto Botanico di Padova e della sua Biblioteca.

Fondato nel 1545 L'Orto Botanico di Padova è il più antico Orto Botanico Universitario del mondo che abbia conservato la sede originaria e inalterata la sua struttura.

Fu istituito dalla Repubblica Veneta su richiesta della scuola medica dell'Università di Padova per la coltivazione delle piante medicinali cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. L'Orto avrebbe quindi facilitato gli studenti universitari a riconoscere le vere piante officinali dalle sofisticazioni.


La pianta più antica vivente è la Palma di San Pietro piantata nel 1585. Viene anche chiamata la "Palma di Goethe" da quando il sommo poeta tedesco nel 1786, dopo averla studiata, espresse la sua intuizione evolutiva nel saggio del 1790 su "La metamorfosi delle 
piante".
Nell'Orto crescono anche specie botaniche in via d'estinzione, studiate per garantirne la sopravvivenza. 







Nell’annessa Biblioteca sono custoditi erbari storici, testi scientifici, preziosi libri illustrati ad acquerello o tempera, molti dei quali esemplari unici. 



Attualmente sono in atto i lavori di ampliamento dell'Orto Botanico a cura dell' Arch. Giorgio Strapazzon secondo i principi di architettura mimetica un bel esempio di progresso tecnico scientifico e conservazione del patrimonio. Sono proprio curiosa di vedere come sarà il risultato finale!







Dal 1997 l'Orto Botanico è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.










Un omaggio artistico agli erbari:





Il disegno della tovaglia che ho ricamato è tratto da Racam



Siti consigliati:
http://www.ortobotanico.unipd.it/
http://www.padovamedievale.it/info/orto/botanico/it

domenica 21 aprile 2013

I PARCHI DELL'UTOPIA: LA SCARZUOLA




Questa volta non si parla nè di ceramica nè di ricamo. 


Mi è successo di nuovo. 


Come mi è capitato con le dame giapponesi che ho ricamato, anche qui è scattato il colpo di fulmine, affinità artistica? Forse. 

E' come se avessi capito da subito di cosa si tratta, come se fossi entrata nei pensieri dell'artista, ci siamo capiti subito, non servono molte spiegazioni. Forse chi vive di arte mi può capire.

Nell'ultimo post facendo delle ricerche per il tema sulla ceramica e il ricamo in Umbria mi sono per caso imbattuta in luogo: La Scarzuola che si trova a Montegabbione in provincia di Terni.




                                                   



Non è un semplice "luogo incantato" è, a mio avviso, un pezzo di Storia dell'Arte facente parte della corrente del Surrealismo  in terra umbra e riconducibile per così dire ad un circuito internazionale di Parchi dell'Utopia realizzati nel tempo da artisti "visionari, folli irregolari e outsiders" come li definisce lo psichiatra Giorgio Bedoni in un interessante saggio sul rapporto tra sogno, arte e follia e non solo. 




Mi riferisco all'architetto e designer Tomaso Buzzi. Fino ad oggi non lo conoscevo e non conoscevo le sue opere, eccentrico e geniale, amico di Salvador Dalì





Come ho visto le foto e il filmato su Youtube ho pensato "un pezzo di Surrealismo in Italia" secondo me molto affine con Antoni Gaudì.



Dopo la Palazzina Cinese, è un altro sito da visitare e non molto conosciuto. Sicuramente da valorizzare!
Inoltre mi risulta vi sia anche una collezione di ricami antichi.

La Scarzuola in origine era composta solo dal Convento e dalla piccola Chiesa, nel 1957 Buzzi l'acquistò e affianco costruì la sua "Città Ideale". Ora vi abita il pronipote Marco Solari. 


Circuito dei Parchi dell'Utopia :

Parco Guell Barcellona - Antoni Gaudì
Il Sacro Bosco di Bomarzo Viterbo - Pirro Ligorio antecedente al Surrealismo 
Il Giardino dei Tarocchi - Capalbio GR -Niki de Saint Phalle e JeanTinguely
La Closerie Falbala - vicino Parigi - Jean Dubuffet
Palais Idéal - Drome Francia - Ferdinand Cheval antecedente il Surrealismo
Skulpturepark - Dieticon vicino Zurigo Svizzera - Bruno Weber 
Museo all'aperto - Alto Adige prima di arrivare al Passo dello Stelvio - Lorenz Kuntner



siti consigliati  circuito Parchi dell'Utopia:


http://www.artincontro.com/i-parchi-della-utopia/
http://www.yo-yoll.net/francescogalli/lorenz-kuntner-lo-sciamano-delle-dolomiti/
http://www.giardinodeitarocchi.it
http://www.parkguell.es
http://www.bomarzo.net
http://dubuffetfondation.com
http://www.facteurcheval.com
http://www.bruno-weber.com



non visitateli viveteli!