lunedì 29 aprile 2013

LA SETA: TRA STORIA E LEGGENDA


L'allevamento del baco da seta è citato nei libri di Confucio (2600 a.C.).
Nei testi si riporta la leggenda che attribuisce a Xi-ling-shi, moglie quattordicenne dell'imperatore Hoong-ti, il merito di essere stata la prima a insegnare l'arte di allevare il fuligello e di svolgere il bozzolo.



Xi-ling-shi


Si narra che l'imperatrice mentre stava passeggiando notò un bruco, lo sfiorò con un dito e dal bruco spuntò il filo di seta. Man mano che il filo fuoriusciva dal baco l'imperatrice lo avvolgeva attorno al dito, alla fine vide un piccolo bozzolo e comprese il legame tra il baco e la seta.


 
I regnanti orientali per non far trapelare il segreto della produzione della seta, impedirono con pene severissime, anche la pena di morte, l'esportazione del baco da seta.
Solo intorno al 550 d. C. attraverso l'impero bizantino, si hanno notizie dello sviluppo della sericoltura in Europa.

Si narra che due monaci dell'ordine di San Basilio agli ordini dell'imperatore Giustiniano, riuscirono a portare a Costantinopoli delle uova di baco da seta nascoste nel cavo di alcune canne di bambù. Probabilmente è solo una leggenda, ma l'evento è stato tramandato per secoli e può essere assunto come evento chiave per l'espansione della bachicoltura in Europa.








Circa lo sviluppo della produzione della seta in Italia, non esiste di fatto una data certa, ma lo si riconduce come epoca al XIII e XIV secolo. Grazie ai contatti con l'Impero bizantino.

Oltre alla Calabria, Campania e la Sicilia, fra le prime località sericole settentrionali vi furono anche Bologna e Trieste. La produzione serica si diversificò: Bologna per i tessuti leggeri, 
Venezia per i drappi pesanti e Genova per i velluti.









 Pallio di San Lorenzo, Genova











                                                                                      
 sinistra: tessuto genovese; destra: tessuto veneziano

A Padova, lavorava anche mio papà come ricercatore presso la Sezione Specializzata per la Bachicoltura dell'Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria. Vi propongo l'intervista al suo collega di lavoro, il direttore Luciano Capellozza.

Oggi questa storica Stazione Bacologica Sperimentale fondata nel 1871, è stata convertita in Unità di Ricerca di Api-Bachicoltura con nuovi laboratori e locali accanto ad Esapolis il grande Museo Vivente degli Insetti 







Siti consigliati:

www.museidigenova.it 
http://www.youtube.com/watch?v=EhstsTQ5eQg
http://www.ibimet.cnr.it

LA VIA DELLA SETA



Via della Seta è una definizione unitaria e romantica inventata nell’’800 dallo studioso tedesco Ferdinand von Richtofen. 


Nella realtà non esisteva una sola Via, ma esistevano molti percorsi che mutavano continuamente a causa delle difficoltà contingenti, solo uno rimase invariato nei secoli quello che giungeva all’oasi di Dunhuang e da lì proseguiva, o lungo i limiti settentrionali o lungo quelli meridionali del deserto del Taklamakan, per poi ricongiungersi a Kashgar da dove, valicati i passi montani del Pamir, proseguiva verso l’India o verso l’altopiano dell’Iran e poi verso il Tigri e l’Eufrate. Le carovane dunque rimanevano ai margini del deserto, ne seguivano il perimetro lungo la collana delle oasi, Kuqa, Turpan e Dunhuang, all’epoca città fiorenti e autosufficienti e dotate di complessi sistemi di irrigazione.

L’ONU ha annunciato l’intenzione di creare UNWTO-UNESCO ‘Silk Road Heritage Corridors’

Questi corridoi cercheranno di stabilire percorsi turistici cross-border, con politiche di agevolazione per il rilascio dei visiti e facilitazioni di transito ai valichi di frontiera. 

A questo proposito, il Tagikistan ha annunciato l’apertura del Passo Kulma, al confine con la Cina, per i visitatori internazionali, mentre il Kazakistan ha dichiarato la sua intenzione di istituire una zona Central Asia con esenzione dal visto.























siti consigliati:
http://www.storiain.net/arret/num159/artic5.asp
http://medialab.sissa.it/
http://www.thetravelnews.it

sabato 27 aprile 2013

MARCO POLO

Forse alcuni di noi hanno già pianificato le proprie vacanze, i propri viaggi lunghi o corti che siano.
Ci sono molti tipi di viaggi: per lavoro, per vacanza, per trovarsi e ritrovarsi tra parenti, per avventura, per ricerca e scoperte scientifiche, pellegrinaggi verso luoghi sacri, per amore.

Poi ci sono personaggi nella storia che brillano per intraprendenza e senso dell'avventura, che sentono che oltre la siepe del proprio giardino c'è un mondo da scoprire, da andare a conoscere, e magari perchè no?, con cui fare affari, intrattenere relazioni.

Personaggi che aprono vie commerciali e che lo fanno per primi.

Attraversare Paesi dove dovevi cavartela magari non conoscendo molto la lingua e i costumi locali, dove dovevi essere perspicace per capire sempre e al momento giusto cosa fare. 
In un'epoca in cui non c'era internet, né la fotografia e dove i Paesi e i loro popoli erano descritti e trascritti dai viaggiatori e anche dai soldati che facevano ritorno in patria.


Come non pensare a Marco Polo?

Figlio di ricchi mercanti di Venezia parte per il Catai (Cina) nel 1271, il secondo viaggio per suo padre e suo zio il primo per lui. Lì vi rimase per circa 17 anni prima di fare ritorno a Venezia. 

In Cina - allora Cataj- ebbe anche incarichi di prestigio e svolse attività da ambasciatore per conto del Kubilai Khan.




Se non fosse caduto prigioniero dei Genovesi, probabilmente non avrebbe dettato le sue memorie tradotte in francese: il "Milione", e in anni successivi, in toscano e veneziano.

Del XX secolo, il romanzo storico "Il Viaggiatore" scritto da Gary Jennings che ha veramente ripercorso l'itinerario di Marco Polo. Libro interessante anche per un confronto storico tra un Viaggiatore dell'XI secolo e un Viaggiatore del XX secolo.













Curiosità:

  • dal 1982 al 1995 l'effige  di Marco Polo era sulle banconote da 1000 lire.
  • è stato dato il suo nome un'asteroide:  29457 Marco Polo
  • l'aeroporto di Venezia porta il suo nome





giovedì 25 aprile 2013

AND NOW..... SHOES! MY BABIES!

I promised to post also in english.

And the item is "Shoes Little Show ", I'm glad to introduce You my passion: shoes design.


Have Fun!


Fashion Shoes










               


                                                                             


             


                  


    


















mercoledì 24 aprile 2013

PADOVA E IL SUO ORTO BOTANICO


A Padova di monumenti da visitare ce n'è. Si ha solo l'imbarazzo della scelta.

Vi racconto la storia dell' Orto Botanico di Padova e della sua Biblioteca.

Fondato nel 1545 L'Orto Botanico di Padova è il più antico Orto Botanico Universitario del mondo che abbia conservato la sede originaria e inalterata la sua struttura.

Fu istituito dalla Repubblica Veneta su richiesta della scuola medica dell'Università di Padova per la coltivazione delle piante medicinali cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. L'Orto avrebbe quindi facilitato gli studenti universitari a riconoscere le vere piante officinali dalle sofisticazioni.


La pianta più antica vivente è la Palma di San Pietro piantata nel 1585. Viene anche chiamata la "Palma di Goethe" da quando il sommo poeta tedesco nel 1786, dopo averla studiata, espresse la sua intuizione evolutiva nel saggio del 1790 su "La metamorfosi delle 
piante".
Nell'Orto crescono anche specie botaniche in via d'estinzione, studiate per garantirne la sopravvivenza. 







Nell’annessa Biblioteca sono custoditi erbari storici, testi scientifici, preziosi libri illustrati ad acquerello o tempera, molti dei quali esemplari unici. 



Attualmente sono in atto i lavori di ampliamento dell'Orto Botanico a cura dell' Arch. Giorgio Strapazzon secondo i principi di architettura mimetica un bel esempio di progresso tecnico scientifico e conservazione del patrimonio. Sono proprio curiosa di vedere come sarà il risultato finale!







Dal 1997 l'Orto Botanico è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.










Un omaggio artistico agli erbari:





Il disegno della tovaglia che ho ricamato è tratto da Racam



Siti consigliati:
http://www.ortobotanico.unipd.it/
http://www.padovamedievale.it/info/orto/botanico/it

martedì 23 aprile 2013

MESSER TULIPANO



Tempo di Primavera e si risvegliano i giardini. Vale la pena visitare il Castello di Pralormo in Piemonte.



Nei più bei Giardini d'Italia il tulipano non può mancare, e gli è stato pure dedicato uno stile e un punto: Punto Bandera tipico del Piemonte. 

A mio gusto lo vedo più consono per arredare la casa con: cuscini, copriletto, tappezzeria per divani e poltrone, tende, and so on.  Per le tovaglie preferisco altri punti.




Questa è la mia tovaglia dedicata ai tulipani, soprannominata "la tovaglia di Pasqua" sta diventando tradizione usare questa quando ci ritroviamo a casa con i parenti a Pasqua. L'ho ripresa da Rakam.




Lo trovo un fiore elegante oltre che colorato, ha un suo stile.

Riguardo la sua storia e la sua presenza nei Giardini d'Italia vi rimando ai siti consigliati.


http://www.castellodipralormo.com/
www.grandigiardini.it/

lunedì 22 aprile 2013

FORMA E COLORE



Quando penso a forma e colore assieme la mente va a Roberto Capucci. E mi sento a casa.