sabato 30 maggio 2015

LA PARTITA A SCACCHI PER LA BELLA LIONORA


Castello Inferiore ora Palazzo Municipale di Marostica - Vicenza






La Storia della Partita a Scacchi


la vicenda della partita risale al 1454 quando Marostica era una delle fedelissime della Repubblica Veneta.

Avvenne che due nobili guerrieri Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara si innamorarono contemporaneamente della bella Lionora figlia di Taddeo Parisio Castellano di Marostica, e come era costume all'epoca, i due contendenti si sfidarono a duello.


 
Taddeo Parisio e le due figlie

Ma il Castellano, che non voleva inimicarsi alcuno dei due calorosissimi giovani e perderli a duello, proibì lo scontro rifacendosi anche ad un editto di Cangrande della Scala e decise perciò che Lionora sarebbe andata sposa a quello dei rivali che avesse vinto una partita al nobile gioco degli scacchi: lo sconfitto sarebbe diventato lo stesso suo parente sposando Oldrada, la sorella minore di Lionora.



L'incontro si sarebbe svolto in un giorno di festa nella piazza del Castello da Basso, "a pezzi grandi e vivi, armati e segnati delle nobili insegne dei bianchi e neri in presenza del Castellano, della sua nobile figlia, dei Signori di Angarano e di Vallonara, dei nobili e del popolo tutto." Il Castellano decise anche che "la disfida sia onorata da una mostra in campo di uomini d'arme, fanti e cavalieri e fuochi e luminarie, danze e suoni."

Ecco dunque scendere in campo gli armati: arceri, balestrieri ed alabardieri, fanti schiavoni e cavalieri, il Castellano, la sua nobile corte con Lionora trepidante perché innamorata di uno dei contendenti, la fedele nutrice, dame, gentiluomini, l'araldo, il capitano d'armi, falconieri, paggi e damigelle, vessilliferi, musici, massere e borghigiani e poi ancora i bianchi e i neri con Re e Regine, torri e cavalieri, alfieri e pedoni e due contendenti che ordinano le mosse. Infine tripudio con fuochi e luminarie secondo l'ordine del Castellano. 



   


E così oggi tutto si ripete come la prima volta, in una cornice di costumi fastosi, di corteggi pittoreschi, di gonfaloni multicolori, di marziali parate, di squisita eleganza.





I comandi alle milizie vengono ancora oggi impartiti nella lingua della Serenissima Repubblica di Venezia.

Nell'impossibilità di riprodurre le mosse originali giocate dai due contendnti Vieri da Vallonara e Rinaldo d'Angarano durante la leggendaria Partita a scacchi viventi del 1454, fin dal 1954 gli organizzatori dell'evento hanno deciso di prendere ispirazione dalle più belle partite della storia mondiale degli scacchi e di rievocarne una ogni due anni sulla Scacchiera Gigante di Piazza Castello. Tra di esse le più note sono L'Immortale e la Sempreverde.

Proposta dal locale Circolo Scacchistico, la partita viene scela dal comitato organizzatore secondo precisi requisiti: deve concludersi con un minimo di 16 ed un massimo di 20 mosse, deve durare circa 30 minuti e deve essere altamente spettacolare.

Lo spettacolo coinvolge oltre 550 figuranti e dura circa due ore.

La Rappresentazione della Partita degli scacchi di Marostica e il testo teatrale sono opera di Mirko Vucetich e Neri Pozza. La prima Rappresentazione si è svolta nel 1954.




Nessun commento:

Posta un commento