La costruzione di Villa Foscari venne commissionata da Alvise e Nicolò Foscari ad Andrea Palladio lungo la riva del fiume Brenta a Mira a pochi chilometri da Venezia. Terminata di costruire nel 1555 si guadagnò successivamente l'appellativo di Malcontenta. Ciò a seguito di un evento in epoca successiva che riguardo pare proprio la seconda moglie di Nicolò Foscari, Elisabetta Dolfin.
Elisabetta Dolfin era
famosa per la sua attitudine esuberante a tal punto da suscitare pettegolezzi sulla sua
infedeltà che portarono il nobile Nicolò Foscari ad esiliare la moglie nella Villa
palladiana nonostante Elisabetta si proclamasse innocente. Lì vi rimase per circa trent'anni. Si dice
che i veneziani ribattezzarono
Elisabetta “La Malcontenta” da cui la Villa prende il nome.
Però qui si inserisce il lato noir: nessuno sa
spiegarsi come la donna abbia vissuto così tanti anni all’interno della Villa
quando è noto che nessuno le abbia mai portato alimenti o abbia vissuto con
lei.
Leggenda vuole che il suo fantasma girovaghi ancora nei
pressi di Villa Malcontenta, c’è chi l’ha vista nel giardino, nelle stanze o affacciato alle finestre. Le testimonianze
lo descrivono come il fantasma di una donna bellissima dai capelli rossi e
dalla pelle bianca che indossa un abito nero.
Attualmente Villa Foscari detta "La Malcontenta" è tornata di proprietà della famiglia Foscari dal 1973 e dal 1994 è stata segnalata come "Patrimonio dell'Umanità" dall'UNESCO. La Villa è tuttora priva di illuminazione elettrica. Le decorazioni delle pareti interne sono frutto dei mastri Gian Battista Zelotti e Battista Franco.
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