Via della Seta è una definizione
unitaria e romantica inventata nell’’800 dallo studioso tedesco Ferdinand von
Richtofen.
Nella realtà non esisteva una sola Via, ma esistevano molti percorsi
che mutavano continuamente a causa delle difficoltà contingenti, solo uno
rimase invariato nei secoli quello che giungeva all’oasi di Dunhuang e da lì
proseguiva, o lungo i limiti settentrionali o lungo quelli meridionali del
deserto del Taklamakan, per poi ricongiungersi a Kashgar da dove, valicati i
passi montani del Pamir, proseguiva verso l’India o verso l’altopiano dell’Iran
e poi verso il Tigri e l’Eufrate. Le carovane dunque rimanevano ai margini del
deserto, ne seguivano il perimetro lungo la collana delle oasi, Kuqa, Turpan e
Dunhuang, all’epoca città fiorenti e autosufficienti e dotate di complessi
sistemi di irrigazione.
Questi corridoi cercheranno di stabilire percorsi turistici cross-border, con politiche di agevolazione per il rilascio dei visiti e facilitazioni di transito ai valichi di frontiera.
A questo proposito, il Tagikistan ha annunciato
l’apertura del Passo Kulma, al confine con la Cina, per i visitatori
internazionali, mentre il Kazakistan ha dichiarato la sua intenzione di
istituire una zona Central Asia con esenzione dal visto.
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http://www.storiain.net/arret/num159/artic5.asp
http://medialab.sissa.it/
http://www.thetravelnews.it
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